Scontri di Bologna, lo sdegno della Meloni, Salvini fa Salvini e la costituzione scolorisce

Partendo dal presupposto che questo sito non è legato a nessun partito politico, non si può certo nascondere la poca affinità della redazione con questo esecutivo. Perché racchiude al suo interno gente che era addirittura nel primo governo Berlusconi (1994) e personaggi che andavano vestiti da nazisti e ai raduni neo fascisti a fare il saluto romano.

Gli scontri di Bologna tra Anti Fascisti e Polizia

Cosa è successo

Lo scenario è lo stesso da decenni. Formazioni neo fasciste e di estrema destra, raggruppate in associazioni, partiti o altro tipo di organizzazione, organizzano degli eventi, che poi vengono contestati da esponenti di sinistra, dei centri sociali, dell'autonomia, e della cittadinanza antifascista.

Spesso questi eventi sfociano in scontri, principalmente tra antifascisti e polizia, che difende l'evento neofascista. Questa è una decisione di tipo logistico. Solitamente infatti l'evento neo fascista è autorizzato, e con numeri minori di partecipazione. Questi eventi di partiti come Casa Pound, Forza Nuova e similari, finiscono il più delle volte per essere un incontro pubblico tra associati, circondati dalla polizia, che non distribuiscono volantini, e sembrano portare avanti esclusivamente una provocazione.

A Bologna non è successo ne più, ne meno di questo. Da sempre tutto ciò si porta dietro denunce, arresti, teste rotte. E il solito sdegno di chi alla fine tutto ciò lo alimenta.

Le motivazioni

Casa Pound e Rete dei Patrioti (una combo di partiti e associazioni di destra) hanno organizzato un presidio/corteo per chiedere più sicurezza. In generale questa è la tematica per cui queste realtà organizzano eventi. La sicurezza, l'immigrazione. Per alcune organizzazioni dichiaratamente fasciste, il solo esistere è già sinonimo di vittoria, in barba alla legge che ne vieta la riorganizzazione sotto qualsiasi forma.

I centri sociali, rete antifascista, o chiunque abbia manifestato contro Casa Pound e la rete dei Patrioti, generando poi gli scontri, lo fanno per ribadire come, seppure venga sfruttato il solito cavillo legislativo, che vieta la riorganizzazione del partito fascista, queste realtà in realtà lo siano. E lo sono dichiaratamente, senza problemi o tentativi di nascondersi. Non lo diciamo noi. Fanno saluti romani, alle commemorazioni dei caduti fascisti. Riportano croci celtiche su bandiere e magliette. Lo dichiarano nelle interviste.

La politica di palazzo

Quando succedono scontri di qualsiasi tipo la reazione unanime e primaria dai palazzi del potere è sempre lo sdegno. È brutto quando la gente normale si picchia, siamo tutti d'accordo. Però poi ci sono le inevitabili interpretazioni ideologiche. Tra chi chiede la (solita) chiusura dei centri sociali, e chi prova a darsi una parvenza di alternativa sinistroide alla destra.

Ma mai come oggi in Italia un governo è stato forte, numericamente parlando. Quindi il nostro paese non ha mai visto una minoranza, o opposizione, così ininfluente. Ma nei palazzi ci stanno pure i giudici, e i magistrati, che libro alla mano (costituzione) tentano di mantenere la direzione indicata dalla carta fondatrice del nostro paese.

Anche se quelle pagine stanno ingiallendo, è bene ricordare a cosa servono. Ed è bene ricordare, che è un bene, scusate il gioco di parole, che ci sia chi cerca di farle rispettare. Non è una questione di destra o sinistra, e mai come allora potevano rendersene conto. È che protegge la nostra libertà, e il nostro futuro, scritta da chi certe cose non avrebbe mai e poi mai più rivederle.

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